venerdì 26 febbraio 2010
Registro delle protesi mammarie: ma è davvero così necessario?
Il percorso della legge, molto spesso tortuoso ed intriso di una certa dose di demagogia, partorisce l'ennesimo provvedimento che fa discutere: il Registro delle protesi mammarie. Indicativamente, sembra una soluzione tagliata ad hoc per la salvaguardia del paziente, la cui integrità costituisce un patrimonio inestimabile.
Premesso che, la tutela della salute è elemento imprescindibile, il nodo focale del discorso sta altrove. Ma le protesi mammarie sono così dannose da giustificare una loro ascrizione nel famigerato registro? Sembrerebbe di no, tenendo conto che, il presidio medico-chirurgico in esame non ha alcun effetto nefasto. In più, permette di allattare e di sottoporsi ad esami diagnostici come ecografia e mammografia. Forse, in maniera un pò ardita ed iperbolica: è il caso di stanziare un Registro per le protesi mammarie oppure un registro per fantomatici specialisti? In fondo, scarsa competenza e bassa considerazione del paziente e delle sue esigenze, costituiscono il vero "cancro" nell'ambito della chirurgia estetica
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