martedì 6 luglio 2010
LE NUOVE FRONTIERE DELLA CHIRURGIA PLASTICA: LA "CHIRURGIA RIGENERATIVA"
Accelerare il processo di guarigione “riparando” tessuti e cellule: la Chirurgia Rigenerativa.
Il Prof. Valerio Cervelli spiega i benefici del trattamento mini-invasivo: “Un approccio che garantisce al paziente un decorso post-operatorio rapidissimo”
Prof. Cervelli, finalità e specifiche della Chirurgia Rigenerativa.
“L’obiettivo principale della Chirurgia Rigenerativa, abbinata alla Medicina, è quello di restituire funzione ed integrità a parenchimi e tessuti danneggiati. Si tratta di un approccio relativamente “poco invasivo”, che garantisce al paziente un decorso post-operatorio rapidissimo, utilizzando le proprie cellule e tessuti. Tutto ciò, riduce lo stress psico-fisico, accelerando notevolmente il processo di guarigione”.
Quali sono i corollari su cui si fonda questa nuova metodica?
“La Chirurgia Rigenerativa si basa su tre elementi: biomateriali sintetici, cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo (anche da altri tessuti ndr) e fattori di crescita contenuti nelle piastrine. Nello specifico, cellule staminali e piastrine vengono prelevate dallo stesso paziente, per mezzo di un’ autodonazione.
Nel caso di interventi su tessuti ossei, come ad esempio disodontiasi, brecce alveolari, fratture e perdite di sostanza, viene usato un concentrato di piastrine ottenuto da prelievo di 18cc di sangue, sottoposto poi a specifica centrifugazione, al termine del quale si otterrà PRP (Plasma Ricco in Piastrine)”.
Come spiega il progressivo sviluppo registrato in seno alla Chirurgia Rigenerativa?
“Fenomeni quali l’aumento degli incidenti sulla strada ed invecchiamento della popolazione, hanno incentivato lo sviluppo e l’adozione di metodiche in grado di rigenerare organi e tessuti, senza dover necessariamente procedere alla loro sostituzione. In questo senso, soggetti con gravi ferite che stentano a rimarginarsi o reduci da traumi stradali, con conseguenti deficit a carico dei tessuti duri e di quelli molli, possono affidarsi a metodologie altamente innovative”.
Il Prof. Valerio Cervelli, è Direttore della Cattedra e della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Lei accennava ai tessuti molli. Come favorirne la rigenerazione?
“Nel caso della biorivitalizzazione del volto e delle mani, si ricorre a infiltrazioni locali di solo PRP autologo, mentre per ridurre ulteriormente il processo di invecchiamento e favorirne il processo rigenerativo migliorando peraltro la qualità dei tessuti si utilizza il PRP autologo in associazione al tessuto adiposo ricco di cellule staminali mesenchimali. In questo caso, il paziente viene sottoposto a prelievo di tessuto adiposo tramite piccola lipoaspirazione. Successivamente, il tessuto viene centrifugato allo scopo di ottenere tessuto adiposo purificato ed addizionato al PRP precedentemente ottenuto”.
La riparazione dei tessuti passa anche attraverso l’applicazione del gel piastrinico. In che cosa consiste?
“Il gel piastrinico rappresenta una metodica basata sull’utilizzo di fattori di crescita, nella forma di Plasma Ricco in Piastrine, in modo da sollecitare i processi di guarigione (iniziali e tardivi) nell’ osso e nei tessuti molli. Tutto ciò, è reso possibile dal prelievo di 18cc di sangue direttamente dal paziente, con assistenza del Servizio Trasfusionale. L’impiego del solo gel piastrinico avviene nei casi di demolizione del distretto maxillo-facciale, gravi perdite di sostanza ossea, implantologia, edentulia, rialzo del seno mascellare e nelle brecce alveolari”.
In quali casi è opportuno combinare gel piastrinico e tessuto adiposo centrifugato?
“In presenza di ulcere da decubito, piaghe croniche, ulcere trofiche e vascolari degli arti inferiori, esiti cicatriziali, Sindrome di Romberg, esiti di ustione, ricostruzione mammaria, emiatrofia facciale e perdita di sostanza post-traumatica”.
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Thanks for sharing this great information about surgery,..
RispondiEliminachirurgia plastica roma